Home PoliticaMondo 6 cose che minacciano l’Europa, secondo … l’UE

6 cose che minacciano l’Europa, secondo … l’UE

da Notizie Dal Web

BRUXELLES — L’UE pensa in grande.

La Commissione europea giovedì ha svelato la sua relazione annuale di previsione strategica, definendone l’obiettivo per i prossimi anni.

Il documento di 21 pagine illustra la posizione dell’UE su dove sta andando il mondo. È anche una guida approssimativa per comprendere l’ideologia della presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che ancora non ha indicato se intende continuare nel suo ruolo per altri cinque anni.

Avviso spoiler: non ci sono grandi sorprese. Il rapporto include molte delle parole preferite di Bruxelles: “autonomia strategica aperta”, “resilienza”, “sostenibilità” e “geoeconomia”. L’idea generale è che l’UE debba rafforzare la propria autonomia mentre l’età d’oro della globalizzazione volge al termine. Ma così facendo, deve portare avanti la sua transizione verde al costo di 620 miliardi di euro all’anno e reprimere le disuguaglianze interne.

POLITICO svela i dettagli e risponde a domande critiche sull’esercizio del quadro generale dell’UE.

1. Il ritorno della geopolitica

Il mondo è sempre più diviso tra l’Occidente e la Cina e l’Europa non può restare a guardare. “Il tempo in cui la democrazia liberale era il modello della scelta ovvia è finito”, ha affermato giovedì il vicepresidente della Commissione Maroš Šefčovič in una conferenza stampa in occasione della presentazione del rapporto.

La Commissione prevede una “battaglia di offerte” mentre l’Europa e gli Stati Uniti si scontrano con Pechino per attirare le nazioni in via di sviluppo dalla loro parte. Il punto chiave è che il vecchio modello di globalizzazione, costruito sul libero scambio e sulle catene di approvvigionamento globali, non c’è più. Invece, stiamo entrando in una nuova era di “geoeconomia”. In poche parole, ciò significa che l’Europa deve ridurre le sue dipendenze strategiche da altri paesi e attingere invece alle sue risorse interne e aumentare la produzione nel continente.

2. Un modello economico sostenibile

L’UE deve adattare il suo modello capitalista a una nuova era in cui l’azzeramento netto e la sostenibilità sono le priorità principali. Sebbene le proposte della Commissione possano spaventare i neoliberisti più accaniti, riflettono un nuovo consenso economico post-COVID in cui lo stato gioca un ruolo più importante. “[L’UE] dovrebbe anche considerare come ridurre il carico fiscale sul lavoro e spostarlo su altre basi imponibili meno dannose per la crescita, anche per affrontare la disuguaglianza in un contesto di invecchiamento della popolazione”, si legge nel rapporto.

Una delle idee più accattivanti è quella di considerare nelle stime del PIL fattori non economici come l’aspettativa di vita. Šefčovič ha indicato che con queste nuove regole, la dimensione dell’economia dell’UE supererebbe quella di Stati Uniti, Cina e India (separatamente, non combinate).

3. Promuovere gli investimenti

La Banca europea per gli investimenti (BEI) deve rafforzare il suo ruolo e fare la parte del leone dei 620 miliardi di euro necessari per finanziare il Green Deal e REPowerEU ogni anno. “[Dovrebbe] fornire un sostegno più forte agli investimenti strategici rilevanti per le due transizioni [digitale e verde] come materie prime, tecnologia verde o biotecnologia, in particolare per progetti all’avanguardia”, si legge nel rapporto.

Il documento è scarso nei dettagli, ma gli alti funzionari lo hanno detto Playbook che un modo per raggiungere questo obiettivo sarebbe rivedere il mandato della BEI ed espandere il suo ruolo.

4. Una forza lavoro più qualificata

La forza lavoro dell’UE è più istruita che mai, ma le nuove industrie stanno lottando per coprire i posti vacanti. I problemi includono una discrepanza nelle competenze, un numero crescente di lavori di bassa qualità e troppo poche donne che studiano materie STEM.

5. Troppa disuguaglianza

La vita sta diventando più dura per i lavoratori a basso reddito, che stanno sopportando il peso maggiore del cambiamento climatico mentre pagano di più per il cibo e altri beni e servizi. A peggiorare le cose, la disuguaglianza tra i paesi dell’UE è in aumento, per non parlare del divario di ricchezza tra giovani e anziani.

Livelli record di concentrazione della ricchezza stanno soffocando la mobilità sociale e alimentando la polarizzazione politica. La risposta? Più ridistribuzione, secondo il rapporto.

6. Crisi della democrazia

È piuttosto raro che i funzionari dell’UE analizzino i venti contrari politici, ma è esattamente quello che fanno nella sezione finale del rapporto. L’argomento non è esattamente originale: la polarizzazione e la disinformazione stanno spingendo gli elettori dell’UE verso i partiti populisti. E per questo, non esiste una soluzione facile.

Fonte: www.ilpolitico.eu

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