Il presidente Joe Biden, avvertendo della crescente minaccia di attacchi nucleari da parte della Russia, ha paragonato il momento precario a un periodo buio della storia durante una raccolta fondi democratica giovedì sera.
Biden, parlando alla casa di New York dell’investitore James Murdoch, ha affermato che gli Stati Uniti non avevano “affrontato la prospettiva dell’Armageddon” da quando il presidente John F. Kennedy è stato impantanato nella crisi dei missili di Cuba 60 anni fa.
Mesi dopo l’invasione russa dell’Ucraina, e mentre il presidente russo Vladimir Putin cerca di far crescere i suoi ranghi militari e annettere un territorio ucraino che i funzionari statunitensi hanno detto che non riconosceranno mai, Biden ha suggerito che le minacce della Russia non erano semplicemente inattive.
“Abbiamo un ragazzo che conosco abbastanza bene”, ha detto il presidente di Putin, in lunghe osservazioni sul conflitto. “Non sta scherzando quando parla del potenziale uso di armi nucleari tattiche o biologiche o chimiche, perché il suo esercito è, si potrebbe dire, significativamente sottoperformato”, ha continuato Biden, aprendo una finestra su quanto gli abbia pesato solo un mese prima delle elezioni di medio termine e nel mezzo di una serie di campagne e raccolte fondi interne.
Ha anche parlato del delicato – e, in un certo senso, apparentemente impossibile – compito di gestire la crisi da lontano mentre “cerca di capire, qual è la rampa di uscita di Putin? … Dove trova una via d’uscita?”
Una domanda chiave prima dei funzionari statunitensi e dei loro alleati occidentali, ha aggiunto Biden, è dove si ritrova Putin se perde non solo la faccia ma anche un potere significativo.
“Abbiamo la minaccia di un’arma nucleare se, in effetti, le cose continuano lungo la strada che stanno andando”, ha ribadito.
Fonte: ilpolitico.eu