Il futuro del governo olandese è appeso a un filo, mentre la coalizione di governo rischia di disgregarsi a causa di un pacchetto di misure volte a limitare il flusso di richiedenti asilo nei Paesi Bassi.
Un piano del partito conservatore VVD del primo ministro Mark Rutte per rendere più difficile il ricongiungimento delle famiglie di rifugiati ha causato una grave spaccatura nella coalizione che guida, poiché due partiti minori si rifiutano di sostenere le proposte.
Una riunione di crisi del gabinetto di giovedì, che si è protratta nelle prime ore di venerdì, non è riuscita a raggiungere una svolta. I colloqui continueranno venerdì e dovrebbero protrarsi nel fine settimana, nonostante una scadenza del partito di Rutte per avere un pacchetto di misure sul tavolo prima della fine della settimana.
Giovedì, lasciando i negoziati a tarda notte, Rutte non ha commentato il contenuto dei colloqui, dicendo invece: “È un processo graduale e stasera è stato un passo”.
I media olandesi hanno riferito che Rutte è disposto a far cadere il governo se non sarà possibile raggiungere un accordo. Rutte ha guidato i Paesi Bassi dall’ottobre 2010 in quattro diverse coalizioni, rendendolo il primo ministro più longevo nella storia del paese.
Politica di asilo
Le domande di asilo nei Paesi Bassi sono aumentate di un terzo l’anno scorso a oltre 46.000 e si prevede che aumenteranno a oltre 76.000 quest’anno, superando il massimo precedente del 2015.
Ciò metterà a dura prova le strutture di asilo del paese. Lo scorso anno, per mesi, centinaia di richiedenti asilo hanno spesso dormito all’aperto con scarso o nessun accesso all’acqua potabile, alle strutture sanitarie o all’assistenza sanitaria.
Per migliorare le condizioni, il partito di Rutte, sostenuto dal conservatore Cda, ha proposto di limitare l’ingresso ai figli dei profughi di guerra che si trovano già in Olanda e di far aspettare almeno due anni alle famiglie prima di potersi riunire. Tuttavia, finora non è riuscito a ottenere il sostegno degli altri partner della sua coalizione che ritenevano che le sue politiche fossero andate troppo oltre.
Fonte: www.ilpolitico.eu