BRUXELLES — Il piano dell’Unione Europea per rilanciare produzione di microchip nel blocco ha ottenuto il via libera martedì la presidenza del Consiglio svedese confermato.
Le squadre negoziali del Parlamento europeo, della presidenza svedese del Consiglio e della Commissione hanno concordato il Legge sulle patatine, una serie di misure intese a portare la quota dell’UE nella catena del valore globale dei semiconduttori al 20% entro il 2030 (attualmente è del 9%). Il pacchetto prevede l’allentamento delle regole per consentire maggiori sovvenzioni governative per strutture avanzate di chip, un budget UE per la ricerca e lo sviluppo (R&S) di microchip e strumenti per monitorare potenziali carenze di approvvigionamento.
L’accordo, che è stato raggiunto settimane prima del previsto, apre la strada a una pazzia di sussidi che dovrebbe consentire al blocco di mettersi al passo con altri importanti hub di chip come Stati Uniti, Corea del Sud, Taiwan e Cina. Il piano è stato messo insieme sulla scia delle carenze dell’era del coronavirus, ma nell’ultimo anno, tensioni tra Cina e Taiwan hanno sottolineato l’importanza di ripensare le filiere.
“Questo ci consentirà di riequilibrare e proteggere le nostre catene di approvvigionamento [di chip], riducendo la nostra dipendenza collettiva dall’Asia”, ha affermato il commissario per il mercato interno Thierry Breton in una dichiarazione condivisa con POLITICO dopo la conclusione dell’accordo.
Produttori di chip come Intel, STMicroelectronics e GlobalFoundries si sono già impegnati a costruire strutture multimiliardarie in Germania e Francia e chiederanno l’approvazione per i sussidi nazionali in base alle nuove regole sugli aiuti di Stato. TSMC, con sede a Taiwan, leader mondiale nella produzione di chip più avanzati, lo è riferito considerando un investimento in Europa ma non ha ancora deciso ufficialmente.
Le sovvenzioni nazionali, da approvare in base alle nuove (alleggerite) norme sugli aiuti di Stato, assorbiranno la maggior parte della cifra nominale di 43 miliardi di euro di investimenti.
Per lo stabilimento Intel nello stato tedesco di Sachsen-Anhalt, un investimento di 17 miliardi di euro, sono ancora in corso trattative sulle specifiche del pacchetto di supporto. I rapporti hanno suggerito che Intel sta cercando più sovvenzioni rispetto ai 6,8 miliardi di euro iniziali.
Uno degli ultimi punti aperti durante i negoziati tra Parlamento, Paesi membri e Commissione è stato il bilancio di ricerca e sviluppo dell’UE di 3,3 miliardi di euro. I paesi dell’UE non erano contenti di prendere quel budget dai fondi di ricerca esistenti. I legislatori dell’UE sono stati irremovibili nel mantenere il bilancio a 3,3 miliardi di euro, cosa che alla fine si è verificata, ha confermato un funzionario del Parlamento.
Da quando la Commissione ha presentato il Chips Act, altri blocchi sono andati avanti con i propri pacchetti di sussidi: gli Stati Uniti hanno i loro CHIPS e legge sulla scienza, con una cifra complessiva di 52 miliardi di dollari e lavori già avviati sugli impianti di produzione di Intel in Ohio e TSMC in Arizona.
Fonte: www.ilpolitico.eu