Il trattamento dell’ex presidente georgiano Mikheil Saakashvili, che secondo quanto riferito è essere avvelenato detenuto a Tbilisi, rappresenta una minaccia per le ambizioni della Georgia di aderire all’Unione europea, ha dichiarato mercoledì il Parlamento europeo in una risoluzione.
“Il continuo fallimento nel migliorare la situazione dell’ex presidente Mikheil Saakashvili continuerà a danneggiare la reputazione della Georgia e ad ostacolare le sue prospettive di candidatura all’Unione europea”, dice la delibera, adottata con ann maggioranza schiacciante di 577 contro 33, con 26 astenuti.
“La morte in custodia di Mikheil Saakashvili sarebbe un duro colpo per la democrazia georgiana e per la reputazione internazionale della Georgia”, si legge nella risoluzione.
La Georgia ha presentato domanda di adesione all’UE lo scorso marzo, insieme a Moldavia e Ucraina. Ma, a differenza degli altri due, non ha ottenuto lo status di candidato e dovrà prima attuare diverse riforme, tra cui il rafforzamento dell’indipendenza del sistema giudiziario del paese.
L’idea di entrare a far parte dell’UE gode di un enorme sostegno pubblico in Georgia, ma il partito Georgian Dream al governo, al potere dal 2012, non è riuscito a dimostrare il proprio impegno nei confronti di queste aspirazioni europee, spingendo molti a chiedersi se Il sogno georgiano sta placando la Russia a scapito del futuro europeo della Georgia.
Saakashvili è stato arrestato con l’accusa di abuso di potere nell’ottobre 2021, dopo essere tornato in Georgia dopo sette anni di esilio autoimposto. L’ex presidente filo-occidentale della Georgia è stato detenuto da allora e afferma che le accuse contro di lui sono motivate politicamente.
SU parecchi occasioni, sembrava scarno ed emaciato e sembrava gravemente diminuito nelle apparizioni video davanti al tribunale di Tbilisi che si occupava del suo caso nelle ultime settimane.
All’inizio di questo mese, la corte respinto il suo appello per essere rilasciato per motivi di salute.
Il governo georgiano, sotto il primo ministro Irakli Garibashvili, sta affrontando crescenti pressioni diplomatiche internazionali, sia dal Unione Europea e il stati Uniti, per affrontare le condizioni mediche di Saakashvili.
Polonia E Ucraina si sono entrambi offerti di accogliere l’ex presidente georgiano per trattamento, ma finora le autorità georgiane lo hanno fatto rifiutato rilasciare Saakashvili, dicendo che avrebbe “destabilizzato il paese”.
All’ultimo minuto emendamento che è stata anche adottata – sebbene con una maggioranza più ridotta – la risoluzione del Parlamento ha individuato Bidzina Ivanishvili, oligarca ed ex primo ministro della Georgia, come responsabile della continua detenzione di Saakashvili “come parte di una vendetta personale” contro l’ex presidente.
Sebbene ufficialmente non sia più attivo in politica, Ivanishvili, che ha fatto fortuna in Russia negli anni ’90, è ampiamente creduto di tirare le fila nella piccola repubblica del Caucaso.
Fonte: www.ilpolitico.eu