Home PoliticaMondo I microbi che possono aiutare a salvare il pianeta

I microbi sono così piccoli che non possiamo vederli ad occhio nudo, eppure il loro valore potrebbe essere immenso: questi piccoli organismi possono cambiare le regole del gioco nel modo in cui produciamo il cibo e ci prendiamo cura del nostro pianeta.

Questo è ciò che gli scienziati della start-up Andes stanno lavorando duramente per inchiodare: progettare il giusto tipo di microbi per ridurre significativamente l’uso di fertilizzanti sintetici, come l’azoto, nelle nostre pratiche agricole. A sua volta, ciò ridurrebbe anche l’impatto ambientale dell’agricoltura.

Stanno utilizzando strumenti innovativi di ingegneria biotecnologica per creare batteri colonizzatori che prosperano sulle radici di una coltura per consentirle di catturare meglio l’azoto naturalmente presente nel suolo e nell’aria. Questi batteri aumenterebbero anche la cattura a lungo termine di carbonio nel suolo, trasformando le aree di produzione agricola in enormi pozzi di carbonio.

Abbiamo seguito i co-fondatori di Andes, Gonzalo Fuenzalida e Tania Timmermann, attraverso il loro laboratorio in California per vedere in prima persona come le loro ricerche e esperimenti possono rendere il nostro futuro più sostenibile.

Guarda il video qui sotto:

È questo tipo di scienza rivoluzionaria che ha stimolato Bayer a investire e supportare Andes attraverso il suo fondo di venture capital Leaps.

I benefici climatici di questa nuova tecnologia sarebbero enormi. Come spiega Fuenzalida, l’uso dell’azoto sintetico produce circa 1,5 gigatonnellate di emissioni di gas serra all’anno. Riducerlo di un terzo, o 0,5 gigatonnellate, sarebbe più o meno uguale a tutte le emissioni annuali del settore agricolo dell’UE.

Il talento nell’UE, quando guardiamo alle soluzioni agricole, è di prim’ordine.

Paimun Aimini, Senior Director di Venture Investment di Leaps by Bayer

La tecnologia di Andes potrebbe aiutare l’UE ad affrontare uno degli obiettivi agricoli chiave del Green Deal europeo e della sua strategia Farm to Fork: ridurre l’uso di fertilizzanti del 20 per cento entro il 2030. Avrebbe fatto un passo avanti al blocco per raggiungere il suo gas serra obiettivi di riduzione attraverso un’agricoltura più sostenibile garantendo nel contempo la sicurezza alimentare.

Quello che l’UE deve fare di più, ha affermato Paimun Amini, Senior Director of Venture Investment di Leaps, è creare solide reti di ricerca per supportare gli innovatori che hanno le giuste soluzioni sociali.

“Il talento nell’UE, in particolare quando guardiamo alle soluzioni agricole, è di prim’ordine”, ha affermato Amini. “Il motivo per cui tende ad arrivare negli Stati Uniti è che c’è questo sistema di proprietà intellettuale e ecosistema finanziario che lo supporta e lo solleva”.

Fonte: ilpolitico.eu

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