LONDRA — Il governo britannico ha promesso di sospendere le misure provvisorie della Corte europea dei diritti umani che vincolano i tribunali del Regno Unito in base a un nuovo disegno di legge.
La Carta dei diritti britannica a lungo promessa, che viene pubblicata dopo che l’intervento della CEDU ha temporaneamente interrotto un controverso volo di deportazione del Regno Unito verso il Ruanda, sostituirà la legge sui diritti umani approvata dall’ultimo governo laburista.
Il Ministero della Giustizia del Regno Unito (MoJ), che illustrerà in dettaglio il disegno di legge mercoledì, afferma che il suo piano libererà i tribunali britannici dall’obbligo di seguire la giurisprudenza della corte di Strasburgo in ogni circostanza. Chiarirà che la Corte Suprema del Regno Unito è l’arbitro ultimo sulle questioni dei diritti umani.
Secondo le proposte del governo, le misure provvisorie emesse dalla CEDU ai sensi della cosiddetta Rule 39, che si applica a situazioni in cui “esiste un rischio imminente di danno irreparabile”, non sarebbero vincolanti per i tribunali britannici.
Il disegno di legge segue la rabbia del partito conservatore al governo del Regno Unito al CEDULa mossa di emettere ingiunzioni provvisorie che bloccano l’allontanamento di diversi richiedenti asilo da Londra al Ruanda, mettendo in pausa una politica migratoria di punta.
Nonostante pressioni di alcuni parlamentari conservatori che voleva che il Regno Unito abbandonasse la Convenzione europea sui diritti umani che è alla base della corte, il Ministero della Giustizia ha affermato che il governo manterrà “l’impegno fondamentale del Regno Unito nei confronti della Convenzione europea dei diritti umani”.
La partecipazione alla CEDU è anche un elemento portante dell’accordo del Venerdì Santo/Belfast, che ha contribuito a mettere fine a decenni di conflitto settario nell’Irlanda del Nord.
Altrove, il disegno di legge promette un test più forte che i tribunali devono considerare prima di poter ordinare ai giornalisti di rivelare le fonti; e misure per facilitare la deportazione dei criminali nati all’estero consentendo alle leggi future di limitare le circostanze in cui il loro diritto alla vita familiare può essere invocato.
Fonte: ilpolitico.eu