BERLINO – La co-leader dei socialdemocratici tedeschi Saskia Esken ha proposto di introdurre un limite di velocità sulle autostrade tedesche e divieti di circolazione se i prezzi della benzina non diminuiscono.
In un colloquio con il quotidiano berlinese Tagesspiegel, Esken ha affermato che il recente tentativo del governo di offrire sollievo alla pompa di benzina tagliando le tasse non sta funzionando e la coalizione di governo, guidata dal suo partito, dovrebbe considerare altre opzioni.
Ha detto che una legge introdotta durante la crisi petrolifera negli anni ’70 conferisce al governo il potere di adottare misure straordinarie.
“Consente al governo di introdurre misure temporanee come un divieto di circolazione domenicale, che gli anziani ricorderanno, o un limite di velocità temporaneo”, ha affermato, aggiungendo che sarebbe anche possibile, se i prezzi continuassero a salire, introdurre limiti e anche per mettere le compagnie energetiche sotto il controllo del governo.
In un paese famoso per le sue autostrade simili ad autostrade, però, il passo più controverso sarebbe l’introduzione di limiti di velocità, anche temporanei. I Verdi, che appartengono anche alla coalizione di governo, spingono da anni per limiti di velocità permanenti, sostenendo che aiuterebbero a ridurre le emissioni di carbonio. Eppure sia l’SPD che i liberali Liberi Democratici, il terzo partito della coalizione, si sono opposti alla mossa, che ha anche diviso l’opinione pubblica.
Esken, che è associata all’ala sinistra del suo partito, si è scagliata contro le compagnie petrolifere per non aver trasferito più degli sgravi fiscali che il governo ha concesso loro ai consumatori. Il governo ha recentemente accettato di tagliare le tasse sui carburanti su base temporanea per un totale di circa 3 miliardi di euro in reazione al picco dei prezzi innescato dalla guerra in Ucraina.
“Puzza in paradiso che le compagnie petrolifere non stiano trasferendo completamente i risparmi”, ha detto Esken, esortando l’ufficio del cartello tedesco a indagare sul settore.
Sebbene i prezzi della benzina inizialmente siano scesi al di sotto di 2 euro al litro dopo la mossa, entrata in vigore il 1 giugno; loro hanno cominciò a salire ancora una volta, che l’industria attribuisce alle forze del mercato.
Fonte: ilpolitico.eu