Home PoliticaMondo La corte suprema del Belgio riapre la porta per un controverso accordo di scambio di prigionieri con l’Iran

La corte suprema del Belgio riapre la porta per un controverso accordo di scambio di prigionieri con l’Iran

da Notizie Dal Web

La più alta corte belga venerdì ha annullato il congelamento di un controverso trattato sullo scambio di prigionieri che potrebbe consentire il rimpatrio a Teheran di un diplomatico iraniano condannato per terrorismo.

Il trattato lo farebbe permettere Iraniani condannati in Belgio a scontare la pena in Iran e viceversa.

Era stato approvato dal parlamento belga lo scorso luglio, ma è stato sospeso dalla Corte costituzionale belga in Dicembre, per paura che Teheran non manterrebbe la sua parte dell’accordo.

La Corte ha ora respinto tali preoccupazioni, ma ha affermato in a dichiarazione venerdì sera le vittime dovrebbero essere informate della decisione.

Il trattato potrebbe aprire la strada a uno scambio tra un operatore umanitario belga, Olivier Vandecasteele, detenuto in Iran da oltre un anno con accuse che le autorità belghe hanno etichettato come “fabbricato” e un diplomatico iraniano, Assadollah Assadi.

Assadi è stato condannato a 20 anni di carcere da un tribunale di Anversa nel 2021 per aver architettato un attentato dinamitardo contro una manifestazione organizzata da dissidenti iraniani vicino a Parigi — sventata grazie a un mancia dall’intelligence israeliana alle autorità europee.

Vandecasteele è considerato una vittima della diplomazia degli ostaggi del regime iraniano.

È stato condannato per quattro diverse accuse: spionaggio dell’Iran, cooperazione con gli Stati Uniti contro l’Iran, contrabbando di valuta e riciclaggio di denaro, e condannato a 28 anni di carcere.

La sua sentenza è stata successiva alzato a 40 anni e 74 frustate, solo poche settimane dopo il trattato sullo scambio di prigionieri messa in attesa dalla Corte costituzionale belga.

Il governo belga ha spinto per il rilascio di Vandecasteele. A seguito di una recente telefonata con il presidente iraniano Ebraïm Raïssi, il primo ministro Alexander De Croo disse l’operatore umanitario era “innocente” e “aveva bisogno] di essere rilasciato immediatamente”.

L’opposizione iraniana ha sottolineato che la sentenza offre ai querelanti l’opportunità di cercare un indirizzo legale. “Il Consiglio nazionale della resistenza e i querelanti stanno esercitando questo diritto per impedire il rilascio di questo terrorista”, ha affermato Shahin Gobadi, membro della commissione per gli affari esteri del Consiglio nazionale della resistenza iraniana.

Fonte: www.ilpolitico.eu

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