Home PoliticaMondo La falsa minaccia di bomba della Bielorussia per deviare il volo Ryanair era “illegale”, afferma l’agenzia delle Nazioni Unite

La deviazione da parte della Bielorussia di un volo Ryanair, che ha portato all’arresto del giornalista dissidente Roman Protasevich e della sua partner Sofia Sapega, è stata “un atto di interferenza illegale”, ha affermato l’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale (ICAO).

Il 23 maggio 2021, le autorità bielorusse hanno segnalato una minaccia di bomba contro un volo Ryanair da Atene a Vilnius e lo hanno costretto ad atterrare a Minsk. Protasevich e Sapega sono stati arrestati a terra.

“Il Consiglio dell’ICAO ha riconosciuto che la minaccia di bomba contro il volo Ryanair FR4978 era deliberatamente falsa e ne metteva in pericolo l’incolumità”, il dichiarazione legge. L’agenzia ha aggiunto che la minaccia “è stata comunicata all’equipaggio di condotta su istruzioni di alti funzionari del governo della Bielorussia”.

L’ICAO, agenzia delle Nazioni Unite, ha ora concluso il suo indagine, dopo aver esteso l’indagine a gennaio in parte a causa della mancanza di informazioni da parte delle autorità bielorusse. L’ICAO ha esaminato solo questioni relative all’aviazione e non ha tratto conclusioni sugli arresti.

Un’opinione dissenziente è arrivata dalla Russia, alleata di lunga data della Bielorussia. “Il rappresentante del Consiglio per la Federazione Russa ha nel frattempo espresso la forte obiezione del suo Stato all’identificazione della Bielorussia come fonte dell’ingerenza illegale avvenuta”, afferma la dichiarazione.

La pirateria aerea di Minsk ha suscitato indignazione in tutta l’UE, con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen chiamando si tratta di un “dirottamento” e il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha affermato che si è trattato di “un atto di terrorismo di stato senza precedenti”. Il capo di Ryanair Michael O’Leary descritto l’incidente come un “dirottamento sponsorizzato dallo stato”.

La situazione attuale di Protasevich non è chiara. Lui disse nel gennaio 2022 che non era più agli arresti domiciliari, apparendo insolitamente sui media filogovernativi. Sapega ha chiesto la grazia in una lettera alla fine di giugno, chiedendo clemenza al leader bielorusso Alexander Lukashenko.

Fonte: ilpolitico.eu

Articoli correlati