Da Racconti dell’impero americano:
La guerra di Corea iniziata nel 1950 è tecnicamente in corso perché solo un armistizio è stato firmato nel 1953, piuttosto che un trattato di pace. I guerrafondai americani sostengono che gli Stati Uniti devono spendere 8 miliardi di dollari all’anno per mantenere 30.000 soldati in una dozzina di basi fino alla fine della guerra. Questo è solo perché gli Stati Uniti si rifiutano persino di discutere della fine della guerra perché perderanno il controllo dell’esercito sudcoreano se i generali americani se ne andranno. Inoltre, parte della giustificazione dell’ingente budget annuale del Pentagono è la difesa della Corea del Sud, e coloro che traggono profitto dalla perpetua presenza americana spendono milioni di dollari ogni anno per fare pressioni sui membri del Congresso americano affinché mantengano il loro racket.
L’esercito sudcoreano è cinque volte più forte dell’esercito nordcoreano e non ci sono soldati russi o cinesi con base in Corea del Nord. La Corea del Sud ha il doppio della popolazione e quaranta volte il PIL della decrepita Corea del Nord e ha fortificato il suo confine montuoso. Le truppe americane non sono necessarie lì, ma potenti interessi proteggono lo status quo. Il ritiro di solo la metà delle truppe americane farebbe risparmiare agli Stati Uniti oltre tre miliardi di dollari all’anno e potrebbe consentire la firma di un trattato di pace formale.
Riferimenti e fonti
“La mitica minaccia nordcoreana“
“Tutte le armi nucleari sono illegali“
“Ritiro dalle basi DMZ“; Carlton Mayer; G2mil; 2013
“Trentacinque repubblicani della Camera sono “gravemente preoccupati” per la fine formale della guerra di Corea“; David Choi; Stelle e strisce; 9 dicembre 2021
“L’ignoto oligarca che combatte per una guerra di Corea senza fine“; Eli Clifton; Stato responsabile; 8 marzo 2022
“Taglia il grasso dell’esercito in Corea“; Carlton Mayer; G2mil; 2011
“Tira fuori aviatori e aerei da Osan“; Carlton Mayer; G2mil; 2011
Il post La guerra di Corea potrebbe non finire mai (video) è apparso per primo Blog di Antiwar.com.
Fonte: antiwar.com