Home Politica La minaccia esistenziale in arrivo: agiamo in comune o sarà ognuno per se stesso?

Sono tornato a Bruxelles domenica dopo un mese di viaggi in terre esotiche e calde a sud dell’equatore. Lo shock di rientro all’arrivo in Belgio è stato molto maggiore del calo di 27 gradi centigradi nella temperatura dell’aria esterna. Dopo un mese di ricezione molto limitata delle notizie russe, a causa di problemi con i satelliti e problemi con il servizio alberghiero, ieri sera ho acceso il notiziario della televisione di stato russa e il talk show “Sixty Minutes” su www.smotrim.ru e ho avuto un’esplosione completa dello stato attuale delle relazioni con gli Stati Uniti, che sono molto vicine al giorno del giudizio.

Permettetemi di condividere con voi il punto chiave, vale a dire i cambiamenti che saranno presto annunciati alla dottrina russa sul primo utilizzo delle armi nucleari e le loro nuove linee rosse più precise che sono derivate dai piani per la spartizione e la distruzione della Russia che sembrano essere trasmesso quotidianamente dalla televisione americana.

Come al solito, Yevgeny Popov, membro della Duma di Stato e conduttore di “Sixty Minutes”, ha messo sullo schermo molti segmenti video della televisione occidentale, inclusa una lunga dichiarazione del tenente generale Ben Hodges, ex comandante di tutte le forze statunitensi in Europa da dal 2014 al 2017, su come gli ucraini debbano ricevere missili di precisione a lungo raggio per poter attaccare la Crimea russa e anche più lontano nel cuore della Russia. L’intervista da cui è stata fatta questa dichiarazione non appare ancora nella ricerca di Google, ma dalle interviste pubblicate nel 2022 è chiaro che Hodges non è un pazzo e le sue dichiarazioni devono, come ha detto Popov, essere prese con la massima serietà.

Il contesto, ovviamente, per l’escalation radicale ora in discussione negli Stati Uniti è l’aspettativa di una massiccia offensiva russa che inizi a breve con l’avvicinarsi dell’anniversario dell’operazione militare speciale. L’imminente sconfitta delle forze ucraine ha concentrato gli animi a Washington.

Uno dei relatori regolari di “Sessanta minuti” si è quindi rivolto direttamente alle telecamere e ha affermato che la dottrina nucleare russa è in fase di revisione alla luce di questi piani aggressivi trasmessi negli Stati Uniti, in modo che la Russia si stia dirigendo verso una politica di tattiche “preventive” attacchi nucleari, simili a quelli degli Stati Uniti. Inoltre, se l’Ucraina prende di mira la Crimea e il cuore della Russia, allora la Russia risponderà secondo i piani ora stabiliti. Questi piani prevedono contrattacchi contro le installazioni militari statunitensi in Europa e negli Stati Uniti continentali utilizzando missili ipersonici. Il relatore chiede che questa minaccia di contrattacchi in Europa e negli Stati Uniti sia resa pubblica ed esplicita, in modo che nessuno abbia dubbi su cosa aspettarsi dal Cremlino.

Allora eccoci qua. I russi stanno eliminando la finzione di una guerra per procura e rivelando lo stato di cobelligeranza degli Stati Uniti e dei suoi alleati della NATO in preparazione di una guerra cinetica con la NATO. Come direbbe il nostro illustre ex Presidente, uomo di poche parole: “Non va bene!”

Permettetemi anche di condividere con i miei lettori l’amara medicina che ho appena condiviso con nostra figlia: cercate una via di fuga!

O, come spero ardentemente, ci sarà un movimento contro la guerra negli Stati Uniti, in Europa derivante dalle notizie sulla terapia d’urto che ora si stanno sviluppando rispetto all’imminente guerra cinetica tra NATO e Russia, OPPURE, in mancanza di ciò, sarà ognuno per sé .

Nel 1937 c’erano ebrei a Berlino che decisero di poter superare la tempesta e restare fermi. C’erano altri che portarono le prime barche, in Inghilterra, negli Stati Uniti, in Sud America. Tutti noi nell’emisfero settentrionale ora potremmo trovarci di fronte alla stessa scelta esistenziale.

Gilbert Doctorow è un analista politico con sede a Bruxelles. Il suo ultimo libro è La Russia ha un futuro? Ristampato con il permesso di suo blog.

© Gilbert Doctorow, 2023

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Fonte: www.antiwar.com

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