BRUXELLES – Eva Kaili, una delle principali sospettate di un’indagine per corruzione al Parlamento europeo per denaro contante, non è più agli arresti domiciliari.
Un portavoce dell’ufficio del procuratore belga ha confermato un precedente Rapporto dell’AFP su questo a POLITICO.
“L’indagine non richiede più la sua detenzione”, ha detto l’ufficio del pubblico ministero in un breve comunicato stampa. Gli avvocati di Kaili, sia in Belgio che in Grecia, non hanno risposto alla richiesta di commenti di POLITICO.
Kaili è stato uno dei primi ad essere arrestato lo scorso dicembre, quando la polizia belga ha lanciato irruzioni in un’indagine tentacolare per verificare se paesi stranieri, tra cui Qatar e Marocco, stessero corrompendo i legislatori dell’UE. Dopo che la sua detenzione è stata prolungata un paio di volte, lo è stata passato dal carcere agli arresti domiciliari con un monitor elettronico a metà aprile, in attesa del processo.
Riuscendo a rimuovere il suo tag elettronico, Kaili si unisce ad alcuni dei suoi colleghi sospettati, come l’eurodeputato belga Marc Tarabella, a cui è stato rimosso questo braccialetto in precedenza e è stato visto indietro al Parlamento europeo questa settimana, dove ha partecipato a una commissione e ha preso un drink al bar.
Gli avvocati di Kaili sì dichiarato prima di allora avrebbe cercato di farsi togliere il braccialetto, per riprendere le sue funzioni di legislatrice (non affiliata a un gruppo politico).
Fonte: www.ilpolitico.eu