Sabato il ministero degli Esteri turco “fortemente” condannato l’annuncio degli Stati Uniti che amplierà la portata della loro decisione del 2020 di revocare l’embargo sulle armi a Cipro.
La mossa è “in contraddizione con il principio di uguaglianza delle due parti sull’isola”, ha affermato il ministero in una nota. Lo sviluppo “rafforzerà ulteriormente l’intransigenza della parte greco-cipriota, influirà negativamente sugli sforzi per reinsediare la questione di Cipro; e porterà a una corsa agli armamenti sull’isola, danneggiando la pace e la stabilità nel Mediterraneo orientale”, ha aggiunto il ministero.
Ha invitato gli Stati Uniti a riconsiderare la decisione e “perseguire una politica equilibrata nei confronti delle due parti dell’isola”.
Il terzo settentrionale dell’isola è occupato dalla Turchia dal 1974. Gli Stati Uniti hanno imposto l’embargo sulle armi nel 1987 per incoraggiare la riunificazione dell’isola e lo hanno parzialmente revocato nel settembre 2020.
Venerdì il Dipartimento di Stato americano disse Cipro aveva “soddisfatto le condizioni necessarie ai sensi della legislazione pertinente per consentire l’approvazione di esportazioni, riesportazioni e trasferimenti di articoli per la difesa alla Repubblica di Cipro per l’anno fiscale 2023”.
Il presidente cipriota Nicos Anastasiades su Twitter accolto l’annuncio degli Stati Uniti come una “decisione fondamentale, che riflette la fiorente relazione strategica tra i due paesi, anche nell’area della sicurezza”.
Il ministero turco ha affermato che “continuerà a prendere le misure necessarie per l’esistenza, la sicurezza e la serenità dei turco-ciprioti, con tutti i mezzi”.
Fonte: ilpolitico.eu