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L’inflazione dell’Eurozona scende all’8,5% a gennaio

da Notizie Dal Web

FRANCOFORTE – L’inflazione dell’Eurozona è scesa all’8,5% a gennaio dal 9,2% di dicembre, aggiungendo l’evidenza che le pressioni sui prezzi hanno raggiunto il picco, dati preliminari di Eurostat mostrato alla vigilia della prossima decisione sui tassi di interesse della Banca centrale europea.

Significa che l’inflazione complessiva è rallentata per il terzo mese consecutivo dopo aver raggiunto il picco del 10,6% in ottobre ed è scesa più rapidamente di quanto generalmente previsto. Un sondaggio Reuters degli analisti prima del rilascio ha indicato un calo al 9,0%.

Sebbene le notizie siano certamente gradite ai responsabili politici della BCE che combattono livelli di inflazione record, i dati saranno letti con un pizzico di sale. Problemi tecnici all’ufficio statistico tedesco significano che la componente tedesca, che costituisce un enorme 28% della regione, si basa solo su stime del modello.

“Questa situazione sta creando molta incertezza”, ha detto l’economista di JP Morgan Raphael Brun-Aguerre prima del rilascio.

A complicare le cose c’è il fatto che l’inflazione core, un indicatore chiave per le tendenze dell’inflazione sottostante, ha continuato a salire. L’inflazione core, esclusi energia e alimenti trasformati, è aumentata al 7,0% dal 6,9%. La lettura più ristretta, escludendo energia, cibo, alcol e tabacco, è rimasta stabile al 5,2% di dicembre.

I responsabili politici della BCE, che dovrebbero annunciare la loro ultima decisione sui tassi di interesse giovedì, hanno fatto di tutto per sottolineare l’importanza delle pressioni sui prezzi sottostanti nell’attuale contesto di alta inflazione.

Pertanto, è improbabile che i dati cambino per ora il corso della politica della banca centrale.

“Il rilascio di oggi non cambierà il quadro generale”, ha detto l’economista di Pictet Wealth Management Frederik Ducrozet prima del rilascio. “L’inflazione core è troppo alta e vischiosa”.

Ha aggiunto: “La BCE sembra destinata ad aumentare costantemente i tassi in un territorio restrittivo, piaccia o no”.

Fonte: www.ilpolitico.eu

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