ROMA — Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio si è separato dal Movimento 5 Stelle e ha portato con sé alcuni legislatori per protestare contro la posizione del partito sulla fornitura di armi all’Ucraina.
Di Maio, figura centrale del movimento e suo ex leader, ha annunciato martedì sera la sua partenza. Ha accusato i 5 Stelle di indebolire gli sforzi del governo per sostenere l’Ucraina e di indebolire la posizione internazionale di Roma nel tentativo di ottenere qualche voto in più.
Avendo inizialmente, e con riluttanza, appoggiato la decisione del governo di inviare armi in Ucraina, Giuseppe Conte, il leader dei 5Stelle — che fanno parte della coalizione di governo — nelle ultime settimane ha accresciuto la sua opposizione, dicendo che le armi stavano alimentando la guerra e chiedendo dialogo invece con la Russia.
Martedì, in conferenza stampa a Roma, Di Maio ha affermato che è necessario “scegliere da che parte stare della storia, con l’Ucraina attaccata o la Russia aggressiva. Le posizioni di alcuni leader delle 5Stelle minacciavano di indebolire il nostro Paese”.
“La più grande forza politica in parlamento ha il dovere di sostenere il governo senza ambiguità”, ha affermato, aggiungendo: “Rischiare la stabilità del governo solo a causa di una crisi elettorale è irresponsabile. Questa guerra non è uno spettacolo mediatico, è reale, le vittime sono reali”.
Di Maio non ha fornito il numero preciso dei legislatori che hanno accettato di andare con lui, ma ha indicato che sarà accompagnato da un consistente gruppo separatista. “Da domani il 5Stelle non sarà più il più grande partito in parlamento”, ha detto, aggiungendo che non stava iniziando un nuovo partito ma stava intraprendendo “un viaggio”.
Ha detto che lasciare i 5Stars è stata “una scelta dolorosa che non avrebbe mai pensato di fare”.
L’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, leader del partito centrista Italia Viva, ha dichiarato: “Oggi finisce la storia del Movimento 5 Stelle”.
La partenza di Di Maio rischia di creare problemi al governo del presidente del Consiglio Mario Draghi. Di Maio ha detto che lui ei parlamentari separatisti continueranno a sostenere il governo. Ma Matteo Salvini, leader della Lega di estrema destra, martedì ha avvertito che avere un ministro degli Esteri che non rappresenti il suo partito “è problematico”.
Fonte: ilpolitico.eu