PARIGI — Il presidente francese Emmanuel Macron ha risposto martedì alle critiche in seguito all’accusa di aver negoziato un “accordo segreto” con la società di trasporti Uber quando era ministro dell’Economia, dicendo che “sta a guardare” i suoi rapporti passati con l’azienda americana.
Parlando con i giornalisti durante una visita a una fabbrica nelle Alpi francesi, Macron ha detto che avrebbe ripetuto le sue azioni “di nuovo, domani e il giorno dopo”.
Il presidente francese è stato preso di mira dopo che i documenti interni di Uber trapelati alla stampa sono stati pubblicati durante il fine settimana, rivelando scambi privilegiati tra diverse figure di spicco di Uber e Macron mentre era ministro dell’Economia dal 2014 al 2016.
Il tesoro dei documenti, analizzato dal Guardian e le Monde, rivelano che Macron ha raggiunto un accordo favorevole a Uber all’interno del gabinetto francese, apparentemente in risposta agli intensi sforzi di lobbying dell’azienda, che includevano messaggi di testo tra Macron e il co-fondatore di Uber Travis Kalanick.
Tra gli scambi più notevoli pubblicati su Uber Files, il presidente francesesecondo quanto riferitoha scritto a Kalanick: “Ieri abbiamo avuto un incontro con il primo ministro. [L’allora Primo Ministro] Cazeneuve manterrà tranquilli i taxi e la prossima settimana raccoglierò tutti [sic] per preparare la riforma e correggere la legge. Caz ha accettato l’accordo”.
Macron avrebbe anche tenuto incontri non dichiarati con funzionari di Uber e avanzato i loro interessi nonostante l’opposizione dei ministri di sinistra e dei servizi di taxi locali.
Martedì, Macron ha respinto le accuse che gli incontri sarebbero stati nascosti al pubblico e ha accusato i critici di creare un’atmosfera in cui incontrare amministratori delegati stranieri “era una brutta cosa”.
“Rimango fedele a [quello che ho fatto], ho visto amministratori delegati stranieri, shock, orrore”, ha detto con ironia. “Li ho visti negli incontri ufficiali con i miei consiglieri. E se hanno creato posti di lavoro in Francia, ne sono davvero orgoglioso”.
Le rivelazioni, tuttavia, hanno fornito munizioni all’opposizione francese che ha colto l’opportunità, in particolare ora che Macron non detiene più la maggioranza assoluta in parlamento dopo le elezioni parlamentari di giugno. Sia l’alleanza di sinistra NUPES che il National Rally di estrema destra hanno chiesto indagini sulle accuse.
Fonte: ilpolitico.eu