– “Non c’è praticamente nessuna questione politica negli Stati Uniti che prima o poi non si risolva in una questione giudiziaria”. Alexis de Tocqueville,Democrazia in America(1835).
Ogni ottobre, mentre la Corte Suprema inizia un altro mandato, accademici, politici ed esperti dei media di tutto lo spettro ideologico si impegnano in un rituale annuale, esaminando e profilando i casi più significativi pendenti davanti alla corte e tentando di prevedere come saranno decisi. Il termine di ottobre 2022 non è diverso.
Nella sua attuale sessione, la corte sta esaminando casi critici su azioni affermative, diritti LGBTQ, diritti di voto e un’oscura dottrina nota come dottrina del “legislatore statale indipendente”, che, nella sua forma estrema, consentirebbe ai legislatori statali di determinare l’esito di elezioni federali senza riguardo al voto popolare. Su BlumsLaw.com, Truthdig.com e altrove, seguo i casi più importanti dalle fasi di briefing alle discussioni orali che il tribunale tiene in seduta pubblica fino al giorno in cui le decisioni finali vengono rese alla fine di giugno. Seguo i casi perché tengo molto alla Corte Suprema e all’enorme impatto che ha su ogni aspetto della nostra vita civile.
E non sono solo.
Gli americani hanno sempre avuto a cuore profondamente e con passione l’esercizio del potere giudiziario, fin dall’epoca coloniale. Controversie legali in materia fiscale, l’emissione di mandati di perquisizione generale noti comemandati di assistenzaed espansioni nella giurisdizione del temuto reCorti del Vice Ammiragliatofurono fattori chiave nello scatenare la rivoluzione americana.
Non meno di tre dei27 rimostranzeelencati nelDichiarazione di indipendenzaconcerneva l’amministrazione della giustizia. I firmatari della dichiarazione si lamentavano del fatto che Giorgio III li avesse privati del diritto di istituire i propri tribunali, di aver reso i giudici dipendenti da lui per i loro stipendi e incarichi e di averli privati del diritto al processo con giuria.
ILArticoli della Confederazione, il nostro primo statuto nazionale, segnò la fine del dominio britannico, ma non creò un sistema giudiziario nazionale. L’amministrazione della giustizia era lasciata in gran parte agli stati, che erano liberi di ignorare gli atti del Congresso. Non è stato fino alratifica della Costituzione nel 1789che è stato istituito un ramo giudiziario separato del governo per operare insieme al Congresso e un ramo esecutivo di nuova creazione guidato dal presidente.
La Corte Suprema è l’unica corte federale menzionata esplicitamente nella Costituzione. La Costituzione concede al Congresso l’autorità di istituire tribunali federali inferiori. Oggi ci sono94 distrettoE13 corti d’appello del circuito federale. Esistono anche tribunali federali specializzati che si occupano di questioni specifiche, come le rivendicazioni dei veterani (Corte d’appello degli Stati Uniti per i reclami dei veterani) e questioni militari (Corte d’Appello delle Forze Armate degli Stati Uniti).
In cima a tutti c’è la Corte Suprema, che ha l’autorità ultima per decidere i ricorsi su tutti i casi portati davanti a tribunali federali o statali che trattano questioni di diritto costituzionale. La Corte Suprema, come ha osservato molto tempo fa de Tocqueville, si pronuncia su questioni che toccano tutte le nostre vite, trattando di tutto, dai diritti di voto e l’aborto al Secondo Emendamento, il potere presidenziale, i regolamenti per il finanziamento delle campagne elettorali e la pena di morte. Non c’è da meravigliarsi, quindi, che ci preoccupiamo così profondamente della corte e dell’autorità di vasta portata che esercita.
La posta Perché ci preoccupiamo così tanto della Corte Suprema? apparso per primo su Verità.
Fonte: www.veritydig.com