Lunedì la NATO ha condannato un attacco alle forze di pace in Kosovo che ha provocato il ferimento di circa 25 soldati internazionali.
Membri della Kosovo Force (KFOR), una missione di mantenimento della pace guidata dalla NATO, sono rimasti feriti durante gli scontri con i manifestanti serbi nel nord del Kosovo.
La KFOR ha dichiarato lunedì scorso che dopo che le unità sono state dispiegate per contenere le manifestazioni violente, “diversi soldati del contingente italiano e ungherese della KFOR sono stati oggetto di attacchi non provocati e hanno riportato ferite da trauma con fratture e ustioni dovute all’esplosione di ordigni incendiari”.
La tensione è alta nella regione. Venerdì, Stati Uniti, Francia, Italia, Germania e Regno Unito hanno emesso a dichiarazione congiunta condannando la decisione del Kosovo di forzare l’accesso agli edifici municipali nel nord del Kosovo. I cinque paesi hanno anche affermato di essere “preoccupati per la decisione della Serbia di aumentare il livello di prontezza delle sue forze armate al confine con il Kosovo e invitare tutte le parti alla massima moderazione, evitando retoriche incendiarie”.
Lo ha detto la portavoce Nato Oana Lungescu in a dichiarazione Lunedì che l’alleanza “condanna fermamente gli attacchi non provocati contro le truppe della KFOR nel nord del Kosovo”. Il portavoce ha affermato che la violenza deve cessare “immediatamente” e ha invitato “tutte le parti ad astenersi da azioni che infiammano ulteriormente le tensioni e ad impegnarsi nel dialogo”.
Jeff Hovenier, ambasciatore americano in Kosovo, twittato lunedì che “gli Stati Uniti condannano fermamente le azioni violente dei manifestanti” a Zvečan, “compreso l’uso di esplosivi” contro le truppe della KFOR. “Ribadiamo il nostro appello per l’immediata cessazione della violenza o delle azioni che infiammano le tensioni o promuovono il conflitto”, ha affermato l’ambasciatore.
Fonte: www.ilpolitico.eu