Home Politica Biden non placherà mai i falchi

Kori Schakè difetti Biden per non essere abbastanza bellicoso e militarista:

L’amministrazione sembra non avere una strategia efficace per i pericoli posti da una Corea del Nord dotata di armi nucleari, al di là delle vuote dichiarazioni che non permetteremo alla Corea del Nord di avere armi nucleari, anche se gli esperti ritengono che la leadership di Pyongyang possa averne dozzine. Oppure guardiamo all’Iran, dove l’amministrazione ha perseguito una strategia nota come “più per di più” – più sanzioni per più vincoli al programma nucleare iraniano – e tuttavia non può nemmeno ottenere un ritorno ai termini del 2015 dall’Iran. Inoltre, la guerra con l’Iran non è certo un inizio per un presidente che ha abbandonato l’Afghanistan, ed è effettivamente indifferente al destino dell’Iraq e della Siria.

Alcune delle critiche di Schake sono abbastanza giuste, ma la maggior parte della colonna è solo una litania di problemi, alcuni dei quali intrattabili, che non verranno risolti lanciando più soldi al Pentagono. Si lamenta del fatto che “[abbiamo] lasciato che le minacce russe determinassero le nostre azioni”, come se fosse una cosa negativa che Biden abbia cercato di limitare il rischio di un conflitto diretto con uno stato dotato di armi nucleari. Il desiderio dichiarato del presidente di evitare la Terza Guerra Mondiale è presentato come una debolezza piuttosto che come una prova di minima sanità mentale.

Sono d’accordo sul fatto che Biden manchi di una strategia efficace per la Corea del Nord, ma lo stesso si potrebbe dire per ognuno dei suoi predecessori, almeno fino a Bush. Schake non dice cosa pensa che Biden dovrebbe fare per gestire la minaccia dalla Corea del Nord, quindi non ci resta che indovinare come sarebbe secondo lei una “strategia efficace”. La mia opinione è che la “pressione massima” è ovviamente fallita e gli Stati Uniti devono rivedere i loro obiettivi al ribasso verso fini più realizzabili del controllo degli armamenti piuttosto che del disarmo, ma presumibilmente i falchi non troverebbero questa soluzione allettante.

È anche vero che c’è un divario tra la retorica di Biden taiwanese e le capacità degli Stati Uniti, ma il modo giusto per colmare quel divario è ridimensionare la retorica. È un errore cercare di sostenere dichiarazioni poco sagge con spese militari ancora maggiori. È molto più facile e intelligente modificare le dichiarazioni del presidente che spendere una fortuna per prepararsi a guerre che gli Stati Uniti non dovrebbero combattere. Invece di inventare un nuovo impegno per la sicurezza di cui gli Stati Uniti non hanno bisogno, gli Stati Uniti dovrebbero smettere di intaccare il vecchio status quo.

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Daniel Larison è editorialista settimanale di Antiwar.com e gestisce il proprio sito all’indirizzo Eunomia. È l’ex caporedattore dell’American Conservative. È stato pubblicato su New York Times Book Review, Dallas Morning News, World Politics Review, Politico Magazine, Orthodox Life, Front Porch Republic, The American Scene e Culture11 ed è stato editorialista di The Week. Ha conseguito un dottorato di ricerca in storia presso l’Università di Chicago e risiede a Lancaster, Pennsylvania. Seguilo Twitter.

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Fonte: antiwar.com

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