Daniel DePetris, membro del think tank sulla sicurezza nazionale Defence Priorities, nel suo editoriale del Chicago Tribune del 7 novembre, “Nonostante le azioni ripugnanti della Russia, gli Stati Uniti devono intraprendere un percorso ponderato verso una risoluzione”, ha impiegato quasi mille parole per ammettere l’ovvio: Sono solo i negoziati, non le armi infinite, che porranno fine alla guerra russo-ucraina.
DePetris continua ad attribuire tutta la colpa della guerra alla Russia, ignorando totalmente 14 anni di provocazioni USA/NATO di possibile adesione alla NATO e missili NATO ai confini della Russia con l’Ucraina. Ma poi fa questa dichiarazione sorprendentemente falsa: “U.S. e i funzionari russi stanno lentamente affrontando la realtà che un’interruzione totale dei collegamenti di comunicazione non sarebbe prudente”.
“Slowly” si applica solo agli Stati Uniti. DePetris cancella da questa narrazione che la Russia ha promosso, anzi implorando una discussione sensata sulle loro preoccupazioni in materia di sicurezza, dal “Discorso di Monaco di Baviera” del presidente Putin del 2007, un anno prima che gli Stati Uniti iniziassero a dichiarare possibile l’adesione alla NATO per l’Ucraina e la Georgia. Come ha fatto a mancare a DePetris questa citazione convincente, schietta e preveggente di Putin: “Penso sia ovvio che l’espansione della NATO non ha alcuna relazione con la modernizzazione della stessa Alleanza (NATO) o con la garanzia della sicurezza in Europa. Al contrario, rappresenta una seria provocazione che riduce il livello di fiducia reciproca. E abbiamo il diritto di chiederci: contro chi è destinata questa espansione?”
DePetris omette qualsiasi menzione per la ragione schiacciante e critica di questo continuo perno dei piccoli passi degli Stati Uniti per tornare alla diplomazia. L’attuale politica di armi infinite senza colloqui diretti per porre fine alla guerra sta distruggendo l’Ucraina come paese funzionante, seminando una maggiore divisione all’interno dei membri europei della NATO che affrontano un inverno rigido senza risorse energetiche russe ed evitato da una maggioranza pubblica statunitense ignara o contro lo sperpero degli Stati Uniti il suo prezioso tesoro per una causa persa in gran parte provocata dall’America.
È istruttivo che le affermazioni di DePetris su molte discussioni degli Stati Uniti con la Russia non ne includano una sola sostanziale su come negoziare effettivamente la fine della guerra.
Il Trib Editorial Board dovrebbe fare le proprie ricerche sensate per riprendere i propri editoriali sulla guerra russo-ucraina. Affidarsi esclusivamente a un membro dello stato di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, dedito alla promozione dell’eccezionalismo unipolare statunitense in tutto il mondo, non sta assumendo la propria responsabilità giornalistica nei confronti dei suoi lettori.
Walt Zlotow è stato coinvolto in attività contro la guerra quando è entrato all’Università di Chicago nel 1963. È l’attuale presidente della West Suburban Peace Coalition con sede nella periferia occidentale di Chicago. Scrive ogni giorno su contro la guerra e altre questioni su www.heartlandprogressive.blogspot.com.
Il post Chicago Tribune Suggerimenti umili negoziati L’unico modo per porre fine alla guerra russo-ucraina è apparso per primo Blog di Antiwar.com.
Fonte: antiwar.com