Sulla COI n. 322, Kyle Anzalone e Connor Freeman raccontano le conseguenze dell’omicidio da parte delle forze israeliane della giornalista palestinese-americana Shireen Abu Akleh, l’influenza sempre più pesante di Tel Aviv sulla politica iraniana dell’amministrazione Joe Biden, un’app del governo saudita orwelliano utilizzata per radunare i dissidenti e l’approvazione da parte del Dipartimento di Stato di una vendita di armi da 1,1 miliardi di dollari per Taiwan.
Kyle discute la richiesta di Washington che Israele riveda le sue regole di ingaggio nella Cisgiordania occupata dopo che i suoi soldati hanno assassinato Abu Akleh durante un raid nel campo profughi di Jenin a maggio. Tel Aviv ha rimproverato con forza la richiesta americana. L’amministrazione Biden non riterrà Israele responsabile della brutale uccisione di questo giornalista americano di fama mondiale.
Connor parla dei colloqui sull’accordo nucleare iraniano, che hanno preso una brutta piega di fronte all’incessante pressione israeliana. I rapporti di questa settimana indicano che gli americani hanno tolto l’accordo dal tavolo. Il primo ministro israeliano Yair Lapid continua a lanciare minacce contro la Repubblica islamica e il Pentagono ha firmato un accordo per fornire a Tel Aviv gli aerei di rifornimento necessari per una guerra con l’Iran. Questa settimana, gli Stati Uniti hanno fatto volare i bombardieri B-52 sul Medio Oriente in un messaggio inequivocabile a Teheran.
Connor spiega anche come un’app lanciata dal ministero dell’Interno saudita abbia cittadini che si fanno la spia a vicenda portando alcuni attivisti a finire in prigione per 30 anni o più.
Connor riferisce anche della vendita di armi da 1,1 miliardi di dollari a Taiwan, che sarebbe stata la più grande vendita di Biden mai realizzata durante il suo mandato. Il Pentagono ha anche istituito una task force per accelerare le vendite globali di armi.
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Il post Conflitti di interessi: l’accordo con l’Iran è morto? è apparso per primo Blog di Antiwar.com.
Fonte: antiwar.com