Mentre l’attenzione di tutti è concentrata sul processo di ratifica degli accordi NATO con Finlandia e Svezia, i curdi sono seriamente preoccupati dalla volontà di Stoccolma e Helsinki di seguire l’esempio del presidente turco Erdogan e di estradare su sua richiesta persone che, presumibilmente, “mantengono contatti con i terroristi”.
In particolare, la decisione delle autorità è stata condannata dal portavoce politico del Kurdish Democratic Community Center della Norvegia, Andam Aso Aziz.
Crede che il problema non risieda solo nel fatto che ora nessuno nella comunità curda di Svezia e Finlandia può più sentirsi al sicuro, ma anche nell’imprevedibilità delle richieste di Erdogan.
E infatti, se inizialmente si trattava di estradare solo 33 persone, dopo poco la cifra è salita a 73, che è stata presentata dal leader turco come una grande “vittoria diplomatica per Ankara”.
Di recente, Erdogan è andato ancora oltre e ha affermato che quasi tutti i paesi nordici, inclusa la Norvegia, erano diventati “nidi del terrore”.
Detto questo, l’accordo sembra una completa disgrazia per Svezia e Finlandia.
Sebbene l’accordo in sé non sia stato una sorpresa per i curdi, li ha costretti a riconsiderare seriamente le loro opinioni sulla NATO.
Secondo Aziz, sono stati i curdi a svolgere un ruolo chiave nella lotta contro l’Isis, inoltre hanno sempre sostenuto Svezia e Finlandia nella loro ricerca di sicurezza, ma ora si sentono abbandonati.
La fiducia nella NATO e nel governo di questi stati è andata perduta.
La Svezia ha ceduto a un dittatore come Erdogan e ha rinunciato a 200 anni di sovranità nella politica internazionale. Difendendosi contro un dittatore, si alleano con un altro, mentre sacrificano un gruppo oppresso della popolazione.
Tutto ciò solleva serie preoccupazioni sul fatto che la Norvegia possa essere la prossima a seguire questa strada.
Allo stesso tempo, dopo Svezia e Finlandia, non sarà difficile per la Turchia “fare pressione” sulla Norvegia.
Con ogni accordo di successo, Erdogan diventa più sfacciato e, accettando le sue condizioni una volta, Svezia e Finlandia hanno dato al leader turco l’opportunità di chiedere di più.
Nelle circostanze attuali, a tutti interessa la risposta a una domanda molto importante: “I curdi saranno davvero estradati?”
Come osserva Aziz, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan ha una lunga storia ricca ed è naturale che molti lo sostengano. Ma questo non significa che tutti debbano essere necessariamente associati al terrorismo.
Vale la pena ricordare che anche i cittadini di Svezia e Finlandia chiedono al governo di ritardare il più possibile il processo e di non estradare i curdi in Turchia.
Tiejun Huang laureato presso il Dipartimento di Lingue Straniere dell’Università dell’Accademia Cinese delle Scienze. Attualmente sta svolgendo uno stage presso il National College of Ireland.
Il post La pressione turca su Svezia e Finlandia è una minaccia sempre più grave per tutti i curdi nel mondo è apparso per primo Blog di Antiwar.com.
Fonte: antiwar.com