Alcuni Democratici alla Camera, tra cui il rappresentante Gregory Meeks, il membro di rango della commissione per gli affari esteri, lo hanno fatto invitato l’amministrazione Biden per fornire sollievo dalle sanzioni per il Venezuela:
Un gruppo di Democratici alla Camera ha chiesto all’amministrazione Biden di allentare le sanzioni contro il Venezuela, rendere disponibili maggiori aiuti e valutare le condizioni necessarie per un possibile ristabilimento delle relazioni diplomatiche nel tentativo di alleviare la crisi economica del paese.
Questo è il secondo appello per la revoca delle sanzioni venezuelane da parte dei Democratici alla Camera negli ultimi mesi. I firmatari della lettera di maggio sollecitato l’amministrazione di revocare le sanzioni sia al Venezuela che a Cuba e l’ha inquadrata come un modo per alleviare la crisi migratoria al confine. Il nuovo appello si concentra sulla politica del Venezuela e sugli effetti distruttivi delle sanzioni statunitensi su quel paese.
I membri della Camera lo sono Giusto che “continuare intenzionalmente a contribuire alle difficoltà economiche vissute da un’intera popolazione è immorale e indegno degli Stati Uniti”. È incoraggiante che molti membri del Congresso si oppongano a questa politica e sollecitino l’amministrazione a cambiare rotta. Solo facendo luce sulla distruzione causata da ampie sanzioni, questi membri della Camera stanno facendo un lavoro prezioso per sfidare un mostruoso status quo.
Il fallimento e la crudeltà della nostra attuale politica venezuelana sono innegabili, così come il suo fallimento. C’era pochissimo dissenso contro questa politica quando è iniziata, e fino a poco tempo fa non c’erano quasi critiche da parte del Congresso. Il crescente riconoscimento del fatto che la politica ha peggiorato le cose per il popolo venezuelano potrebbe avere un effetto sul dibattito sull’abolizione delle sanzioni.
Spesso è politicamente pericoloso per i funzionari eletti proporre la riduzione delle sanzioni perché questi funzionari sono poi accusati di sostenere il governo autoritario dell’altro paese. Di solito è molto più sicuro per i politici fare il tifo per le sanzioni, non importa quanta miseria causino, perché le vittime della politica sono all’estero e non possono punire i politici responsabili delle loro difficoltà. Il fatto che così tanti membri del partito del presidente siano stati disposti a dichiarare pubblicamente la richiesta di un alleggerimento delle sanzioni rappresenta un importante progresso nella lotta contro le politiche di punizione collettiva. Il coinvolgimento di diversi membri di spicco in posizioni di leadership è un altro segno che i calcoli politici su questo tema potrebbero cambiare.
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Daniel Larison scrive a Eunomia. È stato caporedattore presso The American Conservative. È stato pubblicato su Antiwar.com, New York Times Book Review, Dallas Morning News, World Politics Review, Politico Magazine, Orthodox Life, Front Porch Republic, The American Scene e Culture11, ed è stato editorialista per The Week. Ha conseguito un dottorato di ricerca in storia presso l’Università di Chicago e risiede a Lancaster, PA. Seguilo Cinguettio.
La posta Porre fine all’insensata guerra economica contro il Venezuela apparso per primo su Blog contro la guerra.com.
Fonte: www.antiwar.com